Come insegnare ai bambini l’empatia (con un gioco da 5 minuti)

Aperto da REDAZIONE SdW, Mag 14, 2025, 07:16 PM

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Come insegnare ai bambini l'empatia (con un gioco da 5 minuti)

L'empatia non è un talento innato, ma una competenza che si può sviluppare, un po' come i muscoli. Alcuni bambini sembrano naturalmente più empatici, altri meno: ma ciò che fa davvero la differenza è l'ambiente in cui crescono. I bambini imparano osservando, sperimentando e soprattutto giocando.

Ecco perché, se vuoi che tuo figlio diventi un adulto capace di ascoltare, comprendere e rispettare le emozioni altrui, il miglior modo per cominciare non è con una lezione, ma con un piccolo gioco quotidiano.

Il gioco si chiama "E se fossi tu?"

È semplicissimo, non richiede strumenti, né tempo extra. Lo puoi fare a tavola, in auto, durante una passeggiata, mentre guardate la TV o leggete un libro insieme.

Come si gioca? Prendi una situazione reale o inventata, meglio ancora se è qualcosa che il bambino conosce o a cui ha assistito, e chiedigli:

"Secondo te, come si sente quel bambino?"

"Se fossi al suo posto, cosa proveresti? Cosa penseresti?"

Alcuni esempi concreti:

- Un compagno cade nel cortile e si fa male: "Come si sente secondo te? Cosa potremmo fare per aiutarlo?"
- Un bambino piange perché ha perso il suo gioco preferito: "Se ti succedesse, come ti sentiresti?"
- Un personaggio dei cartoni si arrabbia con un amico: "Cosa pensi che lo abbia fatto arrabbiare? E tu, come avresti reagito?"

Cosa accade davvero in questo momento?

Anche se sembra solo una semplice conversazione, in realtà stai aiutando tuo figlio ad allenare tre abilità fondamentali:

1. Riconoscere le emozioni degli altri 
   Il bambino impara a osservare i segnali emotivi, come il tono di voce, l'espressione del viso, i comportamenti.

2. Uscire dal proprio punto di vista 
   Mettersi nei panni dell'altro è un esercizio mentale potente, che sviluppa la capacità di decentramento cognitivo: fondamentale per tutte le relazioni future.

3. Imparare ad agire con compassione 
   Dopo aver immaginato come si sente l'altro, il bambino si chiederà spontaneamente "Come posso aiutare?". Questo è il cuore dell'empatia.

Perché funziona?

Il gioco "E se fossi tu?" è così efficace perché:

- Parla la lingua dei bambini: quella del gioco, della curiosità, dell'immaginazione
- Si può adattare a ogni età e momento della giornata
- È breve ma potente: bastano davvero pochi minuti
- Crea connessione emotiva tra genitore e figlio

Come renderlo una routine quotidiana

Puoi integrare il gioco nella vostra giornata in modo naturale. Ecco alcuni momenti ideali:

- A tavola: raccontate episodi della giornata e commentateli insieme.
- In macchina: osservate le persone per strada e inventate storie sulle loro emozioni.
- Durante la lettura o i cartoni: ogni personaggio è uno spunto perfetto per riflettere su come ci si sente.
- Dopo una lite: chiedi a tuo figlio di immaginare come si è sentito l'altro bambino.

E se il bambino non sa cosa rispondere?

Non forzarlo. A volte basta aspettare, o provare a offrire tu qualche ipotesi: "Forse si è sentito solo... o arrabbiato?". Con il tempo, imparerà a esplorare da solo le emozioni altrui. L'importante è creare uno spazio sicuro dove non esistano risposte giuste o sbagliate.

Un altro vantaggio nascosto: attraverso questo gioco, tuo figlio si sentirà anche più compreso. Perché quando chiedi "Come si sarà sentito lui?", implicitamente gli insegni che i sentimenti contano, che ogni emozione ha valore, e che è giusto parlarne.

Conclusione

L'empatia non nasce da sola, si costruisce ogni giorno, con piccoli gesti. Il gioco "E se fossi tu?" è un ponte tra l'ego naturale del bambino e la scoperta dell'altro.

Con solo 5 minuti al giorno, puoi aiutare tuo figlio a diventare un adulto più gentile, più consapevole e più capace di costruire relazioni sane.

Non servono grandi strumenti: solo le tue parole, la tua presenza, e il desiderio di crescere insieme a lui.

Ricorda: ogni volta che aiuti un bambino a mettersi nei panni di un altro, stai seminando empatia nel mondo.